AUDIOFONOLOGIA E PROBLEMI D’APPRENDIMENTO
Sentire è una attitudine passiva che non richiede impegno: riceviamo i suoni senza interpretarli.
Ascoltare invece richiede una partecipazione attiva del soggetto che deve riuscire a decodificare i messaggi che riceve. l’ascolto quindi, al contrario dell’udito, è un’abilità e come tale può essere insegnata, allenata e perfezionata.
Grazie a uno specifico TEST pedagogico-attitudinale, si può misurare l’aspetto funzionale del nostro sistema uditivo, ovvero come ascoltiamo. Il test viene condotto utilizzando un audiometro non calibrato sullo standard clinico che emette suoni puri, di ottava in ottava, dai l 25 Hz agli 8000 Hz, ai quali si aggiungono le frequenze di 750, 1500,3000 e 6000 Hz. le soglie di risposta sono calcolate sia per via aerea che per via ossea e viene inoltre effettuato un test di discriminazione dei toni definito selettività.
la lettura del test, al contrario di quella audiometrica classica, avviene per via orizzontale confrontando lo relazione che si stabilisce tra le frequenze, e non tanto se ciascuna frequenza cada o meno all’interno dell’intervallo uditivo considerato normale. la curva vien poi comparata a una curva “ideale” che ci fornisce lo chiave di lettura per interpretare il test.
le soglie di risposta registrate durante il test ci forniscono delle informazioni che ci permettono di valutare quanto il soggetto sia performante nelle molte attività che coinvolgono direttamente o indirettamente il sistema uditivo.
In base al test si decide un programma di allenamento uditivo personalizzato tramite delle sedute di ascolto di musica modificata digitalmente. Durante le nostre sessioni -utilizzando una tecnologia proprietaria, il principio della mismatch negativity e lo psicoacustica -incrementiamo lo funzionalità e l’efficienza del nostro modo di ascoltare.
la mismatch negativity prova che è possibile catturare e aumentare l’attenzione del nostro sistema nervoso se lo si allena ad ascoltare musica (o la nostra stessa voce) applicandovi digitalemente specifiche “interferenze”
Queste interferenze sonore creano una variazione al pattern di ascolto abituale che funge da “esca sonora” per il nostro cervello, ingaggiadolo in un lavoro attivo di analisi e decodifica sonora. Grazie a questo esercizio, il nostro sistema nervoso centrale, il nostro apparato uditivo e il nostro apparato fonatorio, imparano a collaborare efficientemente tra di loro incrementando lo nostra memoria, lo nostra concentrazione, la nostra coordinazione motoria facilitando tutte le fasi dell’apprendimento.
AUDIOFONOLOGIA E SPORT
Ottimizzare il controllo ed il funzionamento del nostro orecchio è fondamentale nelle performance sportive. le nostre sedute di ascolto, utilizzando una tecnologia proprietaria, sfruttano il principio della mismatch negativitye lo psicoacustica.
la mismatch negativity si basa sul fatto che è possibile catturare l’attenzione del nostro sistema nervoso applicando specifiche interferenze alla musica che si ascolta. In questo modo, tali interferenze fungono da “esca sonora” che richiama continuamente nel presente l’attenzione e la capacità di concentrazione del cervello.
Inoltre, applicando contemporaneamente principi di psicoacustica, le sedute di ascolto, lavorando sugli organi deputati all’equilibrio, quali l’apparato vestibolare ed iconali semicircolari dell’orecchio, incrementano in modo considerevole il controllo e la coordinazione motoria. Infine, l’azione sofisticata di filtri sonori sul sistema nervoso autonomo aiuta a ridurre l’ansia da prestazione e lo stress.
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